Figli e Gaming: è possibile sfruttare i videogiochi in modo positivo?

gaming con figli

Nell’era del digitale, a preoccupare i genitori non sono più fumo, alcol e droga ma i videogiochi. Il problema del rapporto dei giovanissimi con il gaming non nasce oggi: già negli anni ‘90, con le console di videogiochi che entravano nelle case degli Svizzeri, gli adulti avevano iniziato a preoccuparsi degli effetti che ore e ore passate davanti a un display potessero avere sullo sviluppo cognitivo e comportamentale dei figli.

Oggi, tuttavia, il problema diventa più urgente e la preoccupazione maggiore perché, oggi, i videogiochi sono onnipresenti, tanto quanto lo sono gli smartphone. I ragazzi, oggi, hanno a disposizione una console portatile con la quale continuare a giocare in autobus, a scuola, a casa, in viaggio, di notte mentre gli altri dormono…

Mentre adulti e genitori sono sempre più preoccupati, però, non dobbiamo ignorare un aspetto importante: il gaming ha degli aspetti positivi. In questo articolo, oltre a scoprire quali sono gli aspetti positivi del gaming, parleremo anche di come sfruttarli al meglio specialmente in un contesto giovanile.

Gli effetti positivi del gaming

Non è difficile immaginare quali sono gli effetti negativi del gaming. Il principale, riconosciuto anche dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, è che il gaming può diventare una vera e propria dipendenza (la dipendenza da gaming è riconosciuta come “malattia”).

Molti tuttavia ignorano che ci sono anche aspetti positivi nel giocare ai videogiochi. Giocare ai videogiochi provoca, innanzitutto, alterazione della funzionalità cerebrale e del comportamento. Questa alterazione non è, di per sé, negativa. Quando il gioco è limitato nel tempo e non compromette il normale svolgimento della vita quotidiana, i soggetti ne possono trarre giovamento a livello cognitivo (il gioco rilascia endorfine, ad esempio) e addirittura motorio.

Le persone che giocano ai videogiochi migliorano sia l’attenzione selettiva che quella sostenuta nel tempo. Il gaming, poi, migliora le aree cerebrali connesse alle abilità visuo-spaziali.

Evidenziare gli effetti positivi del gaming non deve, tuttavia, farci sottovalutare quelli negativi: quando una persona, specialmente se in giovane età, dedica ore al gaming tutti i giorni allora iniziano a manifestarsi effetti negativi: problemi nelle relazioni sociali, nel comportamento, difficoltà a prendere sonno, conflittualità con i genitori e con i compagni di classe, fino a sviluppare una vera e propria malattia da dipendenza.

Come sfruttare gli effetti positivi del gaming?

Per sfruttare gli effetti positivi del gaming, genitori e insegnanti dovrebbero innanzitutto concentrarsi nel prevenire quelli negativi. Come abbiamo visto nel paragrafo precedente, la comparsa degli effetti negativi è strettamente correlata al tempo trascorso al gioco: è necessario quindi limitare il tempo che i bambini e i ragazzi dedicano ai videogiochi. Oltre a non superare l’ora al giorno di gioco, è bene anche prevedere delle intere giornate “no-gaming”, in cui non si gioca affatto.

Bambini che giocano

Gaming e istruzione

Quando parliamo di sfruttare il gaming in maniera positiva, tendiamo subito a pensare all’istruzione. Non è un errore: imparare divertendosi è possibile, e i videogame sono di sicuro una delle modalità più coinvolgenti di e-learning.

Ma cosa si può imparare con i videogiochi? Di tutto. Dalle lingue alla matematica; dall’educazione sessuale alla robotica.

Utilizzare i videogiochi per ottimizzare l’apprendimento non significa, però, solo cercare di fare giocare i nostri figli solo con le app per imparare l’inglese. E’ l’approccio quello che conta! Si parla infatti sempre più spesso di “gamifying the learning process”, ludicizzare l’apprendimento.

Perchè i ragazzi si appassionano ad un videogioco e non all’apprendimento della storia? Perchè il gioco è fatto per catturare la loro attenzione. E come lo fa? Durante il gioco, la persona ha un ruolo attivo, riceve ricompense, è catturata da suoni e colori. Quando pensiamo a come sfruttare il gaming in maniera positiva, allora, dobbiamo anche pensare di sfruttare questi elementi per motivare e incentivare l’apprendimento.

Gaming e creatività

Il gaming non è propedeutico solo all’apprendimento ma stimola anche la creatività. Invece che rendere i giovani utilizzatori passivi dei videogiochi, un modo per sfruttarne gli effetti positivi è porre l’attenzione sulla creatività. Ad esempio, spostare l’attenzione su come si crea un videogioco potrebbe essere un passo importante, anche in un’ottica di “difesa” dai continui stimoli ai quali i giovani vengono sottoposti davanti al display.

Gaming e sport

Gli eSport hanno un ruolo importante quando parliamo di sfruttare gli aspetti positivi del gaming. Gli eSport  aprono le porte su mondi che altrimenti sarebbero inaccessibili.

Partecipare alle competizioni, poi, è un’occasione per un bambino o un ragazzo molto giovane di iniziare a fare esperienza con la tensione, la frustrazione della perdita della partita, la gestione degli errori e l’importanza della pratica.

Conclusioni

Va da sé che per poter sfruttare gli effetti positivi del gaming i bambini e i ragazzi non devono mai essere lasciati da soli. Il loro rapporto con i videogiochi dovrebbe essere condiviso con gli adulti. Ancora una volta ci tocca ribadire che, per quanto ci suoni estranei, non possiamo permetterci, in quanto genitori e adulti, di restare estranei al mondo del gaming, così come a quello dei social, del web e così via.

La regola numero uno per poter proteggere i nostri figli da tutti i pericoli della realtà digitale è conoscerla, averne familiarità, e non rifiutarla ma comprenderla.

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